Corsa e Clima – In Extremis
“In Extremis”
In extremis l’ultima impresa di Ivana Di Martino
In extremis è la parola che ha fatto da collante per legare la corsa al clima, con tanto sudore e fatica della campionessa di imprese Ivana Di Martino.
Indice Lettura Veloce
Come sostengo sempre, dietro la parola “corsa”, un semplice gesto che facciamo sin da piccoli per gioco, si racchiude un mondo infinito al quale ognuno di noi vuole dare un significato.
Chi è Ivana Di Martino
Oggi vi voglio parlare dell’ultima impresa che ha portato a termine nei giorni scorsi Ivana Di Martino, un’atleta molto nota nel mondo del running e famosa per tutte le sue imprese, che è doveroso ricordarle:
- 2013 “21 volte donna” – 21 km al giorno per 21 giorni per l’associazione “Doppia Difesa”;
- 2014 “Running for kids” – 462 km in 21 giorni a sostegno di “Terre des Hommes”;
- 2015 “ReXist Run” – 700 km in 8 giorni da Ventimiglia a Muggia a sostegno di “Dynamo Camp”;
- 2016 “Milano Bluxelles” – 900 km in 13 giorni supportando “Banco Alimentare”;
- 2017 “White Ultrarunner” – 341 km in 83 ore (nuovo record per corsa non stop sul Monte Bianco);
- 2019 “Run Everesting” – 8848 m di salita a sostegno di “Fondazione Veronesi”;
Per i più curiosi vi invito a leggere i dettagli nel suo libro “Correre è la risposta” (click qui).
Tutte imprese il cui scopo era aiutare il prossimo.
Anche “In extremis” l’ultima impresa di Ivana di Martino, tenutasi dal 4 al 7 luglio in Norvegia, aveva uno scopo ben preciso: lanciare un messaggio sul “Cambiamento Climatico”.
Non a caso è stata scelta la Norvegia come location perché, come tutti sappiamo, i paesi scandinavi hanno un modello di ecosostenibilità che li vede primeggiare nel mondo.
Basta pensare che la Svezia è riuscita con ben 12 anni di anticipo nell’obiettivo di produzione dell’energia pulita che era stato fissato nel 2030.
L’impresa “In Extremis”
Ritornando a “In extremis”, l’impresa prevedeva il raggiungimento di Capo Nord, la parte più a nord dell’emisfero, partendo da Alta (Norvegia), ben 2 maratone al giorno per 4 giorni per un totale di 337,57 km.
Ivana Di Martino è riuscita nella sua impresa, ed il messaggio che ha voluto lanciare è stato quello di far capire l’estrema gravità della condizione in cui versa la nostra Terra, e che è arrivato il momento di cambiare rotta, aprire gli occhi e prendere in mano la situazione.
Ho avuto modo di seguire questi 4 giorni dell’impresa di Ivana (pagina Instagram) ovviamente tramite la sua pagina instagram e vi posso dire che non è stata un’impresa semplice.
Ha dovuto affrontare le basse temperature, la pioggia che ha trovato lungo il percorso, qualche problemino fisico che però il team che aveva a seguito è riuscito a risolvere e qualche crisi che è riuscita a gestire con la sua esperienza.
Il 7 luglio con un pianto liberatorio e di gioia ha realizzato la sua impresa arrivando a Capo Nord e così ha potuto festeggiare con il suo team.
Faccio i miei complimenti ad Ivana per il suo traguardo e per il grande messaggio lanciato.
Considerazioni personali
Io qualche anno fa, in occasione della mezza di Stoccolma (leggi articolo), ho avuto l’opportunità di visitare la Svezia e sono rimasto stupito in quanto sembrava di essere su un altro pianeta, grandi spazi verdi, pulizia e senso civico, tutti si muovevano a piedi o in bicicletta e tutto prevalentemente elettrico.
Ma non appena rientrato nel mio paese ritorno con i piedi per terra per affrontare la triste realtà, dove tutti ancora non hanno capito che l’ambiente va rispettato come la propria casa.
Mi vien da ridere, perché pensare allo sforzo fisico che Ivana ha fatto per correre 2 maratone al giorno per 4 giorni, e già correre una maratona è molto impegnativo, mentre c’è gente che non riesce a compiere un piccolo sforzo per migliorare la condizione del nostro ambiente perché si scoccia a riciclare i rifiuti o a conferire gli ingombranti o il materiale pericoloso RAE nei depositi preposti.
Io abito in Sicilia, e vi posso dire che qui siamo anni luce indietro, mi dispiace dirlo, ma voglio prendere al balzo il messaggio di Ivana affinché chi legga questo possa farsi un esame di coscienza e sentirsi un po’ in colpa.
Durante le mie uscite di corsa non posso fare a meno di vedere il paesaggio deturpato da immondizia, buttata ovunque per la strada, nelle riserve, nelle campagne.
Tutti questi rifiuti, con le abbondanti piogge vanno a finire nei torrenti per poi ritrovarceli in mare, proprio quel mare dove noi stessi andiamo a fare il bagno con i nostri figli, quindi non abbiamo rispetto nemmeno per le nostre vite.
Vi saluto nella speranza che questo messaggio arrivi a più persone possibili e che tutti possiamo far crescere il nostro “SENSO CIVICO ED IL RISPETTO PER IL PROSSIMO”.
Rispettiamo l’ambiente.